mercoledì 9 aprile 2014

L'Italian connection di Agnetha Fältskog


Agnetha Åse Fältskog è nota al pubblico Italiano per essere stata una delle due voci femminile degli ABBA, il gruppo Svedese che dalla metà degli anni '70 fino a gran parte degli anni '80 registrò un successo di portata planetaria, come pochi altri gruppi sono riusciti a ottenere. Ma quella con gli ABBA rappresenta solo una parte della carriera della cantante di Jönköping che sin da giovanissima aveva dimostrato di avere delle doti fuori dal comune che le avrebbero permesso una brillante carriera da solista, prima e dopo l'avventura con gli ABBA e persino durante lo stesso sodalizio artisco con gli altri tre membri del gruppo, Benny Andersson, Anni-Frid Lyngstad e Björn Ulvaeus, quest'ultimo divenuto suo compagno anche nella vita avendolo sposato nel 1971 e dal quale avrebbe divorziato 9 anni dopo. Carriera da solista ricca di successi ma, a differenza di quello riscosso con gli ABBA, più confinato all'area scandivana e del nord Europa, con qualche puntata nei paesi di lingua anglosassone, ma quasi del tutto assente nel nostro paese. Difficile spiegarne le ragioni. Sta di fatto che da solista, qui da noi, il successo è stato irrilevante. Ma nel repertorio di Agnetha ci sono alcune particolarità discografiche che hanno a che fare con l'Italia che vanno ricordate. Nel 1969 pubblica in Germania, dove Agnetha godrà sempre di grande popolarità, la versione in tedesco di un suo successo svedese "Det handlar om kärlek" che curiosamente, nella versione in tedesco, ha un titolo in Italiano "Concerto d'Amore", parole presenti anche nel testo della canzone.

Nel 1970 viene pubblicato il suo terzo album "Som jag är" (Come io sono), dal quale viene realizzato un 45 giri di successo che, sul lato "B" conteneva il pezzo "Som ett Eko" (Come un'eco), che è la cover di "Vagabondo" di Nicola Di Bari, una bella canzone del cantante pugliese definito il John Denver Italiano. Fresca e piacevole l'interpretazione di Agnetha.

 Nel 1971 esce il suo quarto album intitolato " När en vacker tanke blir en sång" prodotto da Björn Ulvaeus e che, nella facciata "B" ha come ultima traccia il pezzo "Dröm är dröm och såga såga" (Un sogno è un sogno, e una storia è una storia), cover di "Era bello il mio ragazzo", di Anna Identici. C'è un motivo che rende questa canzone, in qualche modo, storica. Il coro che accompagna Agnetha è formato da
Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid Lyngstad, vale a dire gli altri tre membri dei futuri ABBA ed è, di fatto, la prima canzone cantata assieme dal gruppo.
Per poter eseguire al meglio questa canzone, che presentava alcune difficoltà interpretative, Agnetha prende, appositamente, lezioni di canto segno di una grande dedizione e professionalità che ha contrassegnato tutta la sua carriera.

Nel 1972 Ennio Morricone firma la colonna sonora del film "Sacco e Vanzetti" e, a rendere immortale la toccante colonna sonora, contribuisce Joan Baez che interpreta entrambi i lati di un bel 45 giri (Lato A : Here's to you/ Lato B: Tha ballad of Sacco and Vanzetti). Nello stesso anno Agnetha incide "Geh' mit Gott", una versione in tedesco di "Here's to you" con un testo che si discosta totalmente dalla vicenda dei 2 poveri anarchici italiani senza comunque perdere quel coinvolgimento emotivo avvolgente che scaturisce dalle note di Morricone.















All'inizio degli anni '70 fra i tanti gruppi stranieri venuti a cercare fortuna dalle nostre parti ci sono i "Middle of the Road", scozzesi di Glasgow. Vengono notati dai fratelli Mario e Giosy Capuano che, intuendo le potenzialità dei ragazzi, li propongono alla RCA. Affidati al produttore Giacomo Tosti, i Middle of the Road si affermano velocemente e non solo in Italia ma, con una serie di singoli azzeccatissimi, entrano nelle classifiche di tutta Europa, Gran Bretagna compresa.
Il gruppo scozzese vanta anche una partecipazione al Festival di sanremo del 1974, quando si esibiscono con un pezzo scritto da Pino Donaggio "Sole Giallo".
Per loro stessa ammissione gli ABBA si ispirarono ai Middle of the Road all'inizio della loro carriera e Agnetha, sia pure da solista, incise una versione in svedese di "Union Silver" pezzo inserito nell'album della band scozzese del 1973 "Drive On".
Il singolo viene intitolato "En sång om sorg och glädje" (Una canzone di dolore e gioia)  e venne inserita come pezzo inedito, in un album raccolta intitolato "Agnetha Fältskogs Bästa"

 La carriera di Agnetha continuerà ricca di successi con gli ABBA senza interrompere mai quella da solista. 
Dopo nove anni di vita assieme e due figli, arriva la separazione da  Björn Ulvaeus e, lentamente, Agnetha  stanca della pressione esercitata dai media sulla sua vita privata, abbandona progressivamente le sue apparizioni pubbliche, continuando in ogni caso la sua carriera di artista anche dopo la fine del sodalizio artistico con gli ABBA, che si concretizzano in alcuni album con canzoni vecchie e nuove, rivisitazioni e inediti che raccolgono il favore del pubblico, soprattutto in Svezia e nel nord Europa.
  
Passeranno, comunque, molti anni prima che Agnetha si cimenti con un altro pezzo legato al nostro paese. 
Nel 2004, vede la luce l'album "My coloring book" al cui interno compare un pezzo degli anni 60 del cantante livornese Fabrizio Ferretti, "Dimmelo parlami" che all'epoca, in Italia, non aveva riscosso un grande successo. La cover cantata in inglese, intitolata "A fool am I" diventa una sorta di "evergreen" incontrando il favore anche del pubblico britannico.




Nel 1983 si esibisce in Italia, alla TV Italiana, a Riva del Garda, interpretando il brano "Wrap your arms around me". Di seguito il rarissimo video di quella esibizione.


















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